Asy(s)lum. Dalle “istituzioni totali” di Goffman ai “campi rom” della città di Roma

Associazione 21 Luglio, 2020
Per definire l’oggetto del presente studio - i “campi rom” voluti e in parte realizzati da tutte le giunte capitoline tra il 1994 e il 2018 - sono necessari un neologismo e una metafora. La metafora è quella del “campo rom” come istituzione totale, il neologismo è AsySlum. AsySlum è un neologismo formato da due parole, Asylums e Slum. Il primo termine richiama il titolo dell’omonimo lavoro di Goffman, a cui la presente ricerca si è ispirata. Slum – al pari di favela, baraccopoli, bidonville – è un termine che indica un insediamento urbano densamente popolato e collocato ai margini di una metropoli. I “campi rom” allestiti a Roma sono tecnicamente degli slum monoetnici, dove sono state concentrate, con intento segregazionista, le famiglie in emergenza abitativa assimilabili alla categoria dei rom (scarica).