Roma come se. Alla ricerca del futuro per la capitale

di Walter Tocci
Donzelli, 2020
Si è aperta una nuova questione romana. Molto diversa ma altrettanto dirimente di quella ottocentesca. Allora l’esito fu la formazione della capitale dello Stato unitario. La caratura internazionale della città venne capitalizzata nel nation building italiano. Oggi la nuova questione romana si muove in direzione opposta, come inveramento della vocazione cosmopolita nell’epoca della globalizzazione. Una sincera celebrazione dei 150 anni di Roma Capitale, infatti, dovrebbe corroborare la consapevolezza che si è chiuso un ciclo storico. Non sono più riproponibili le tre rendite di cui è vissuta la società romana: il centralismo statale, il consumo di suolo, la retorica del passato. E allora: di quale economia vivrà la città? Quale forma urbana si darà? Come saprà rielaborare l’eredità storica? Di questo passaggio d’epoca non sono ancora emerse le formidabili opportunità. Se ne vedono solo gli effetti destrutturanti nel collasso dell’amministrazione, dei servizi e dello spazio pubblico. L’asprezza dei problemi concentra il discorso pubblico sulle emergenze quotidiane. Invece il libro di Walter Tocci scommette sull’utilità di affrontare i problemi della lunga durata, sia del passato sia dell’avvenire. È necessario ribaltare concettualmente prima che operativamente le politiche pubbliche seguite finora e ripensarle secondo le nuove dimensioni della Città Mondo e della Città Regione, alimentando una nuova stagione di prosperità civile, culturale ed economica. È in questa direzione che vanno le proposte sviluppate nel libro, tentando di connettere la concretezza del governo con il sogno a occhi aperti. La postura che qui si assume è audace, ma imprescindibile: come se Roma potesse porsi grandi ambizioni per il nuovo secolo. Anche se l’esito non è certo, la visione del futuro serve a tracciare un cammino possibile. E consente di decidere i passi da compiere oggi (scheda editoriale, presentazione e indice).