a cura di Domenico De Masi
Einaudi, 2019
Nel 1817, durante un soggiorno a Roma, Stendhal annotò: «Mai uno sforzo, mai un po’ d’energia: niente che vada di fretta». Due secoli dopo è la volta di Andy Warhol: «Roma è un esempio di quello che succede quando i monumenti di una città durano troppo a lungo». Ma cosa potremo dirne nel prossimo futuro? Grazie a una ricerca di Domenico De Masi, disponiamo ora di uno scenario della Roma 2030 e delle sue tre anime: quella di metropoli, quella di capitale della Repubblica e quella di città-mondo. Allo studio hanno contribuito dodici grandi conoscitori del sistema urbano (P. Abate, I. Cipolletta, C. Collu, F. Danese, G. De Cataldo, M. D'Eramo, E. Giovannini, F. Karrer, M. Locci, M. Martone, G. Roma, W. Tocci). Il destino di Roma dipende dalla soluzione dei problemi amministrativi e, prima ancora, da una visione alta, coerente con il genius loci di questa città unica. Theodor Mommsen amava dire: «A Roma non si sta senza avere propositi cosmopoliti». E cosmopoliti vuol dire molto piú che globali (scheda editoriale).
Einaudi, 2019
Nel 1817, durante un soggiorno a Roma, Stendhal annotò: «Mai uno sforzo, mai un po’ d’energia: niente che vada di fretta». Due secoli dopo è la volta di Andy Warhol: «Roma è un esempio di quello che succede quando i monumenti di una città durano troppo a lungo». Ma cosa potremo dirne nel prossimo futuro? Grazie a una ricerca di Domenico De Masi, disponiamo ora di uno scenario della Roma 2030 e delle sue tre anime: quella di metropoli, quella di capitale della Repubblica e quella di città-mondo. Allo studio hanno contribuito dodici grandi conoscitori del sistema urbano (P. Abate, I. Cipolletta, C. Collu, F. Danese, G. De Cataldo, M. D'Eramo, E. Giovannini, F. Karrer, M. Locci, M. Martone, G. Roma, W. Tocci). Il destino di Roma dipende dalla soluzione dei problemi amministrativi e, prima ancora, da una visione alta, coerente con il genius loci di questa città unica. Theodor Mommsen amava dire: «A Roma non si sta senza avere propositi cosmopoliti». E cosmopoliti vuol dire molto piú che globali (scheda editoriale).