a cura di Christian Iaione e Paola Chirulli
Jovene, 2018
Da circa un decennio osserviamo il susseguirsi di strumenti eterogenei di regolazione pubblica che incidono sul diritto-dovere di auto-organizzazione, sulla cura e gestione dei beni comuni urbani. Le prime città sono state Milano e Napoli nel 2011. La città di Bologna ha prodotto nello stesso anno un Regolamento che è stato adottato da moltissimi altri Comuni. Queste innovazioni molto diverse implicano quasi sempre attività di rigenerazione urbana, innovazione sociale ed economia collaborativa. Da queste premesse è nata l’idea di una raccolta di contributi che potesse esprimere questo crescente pluralismo delle regolazioni e delle politiche urbane. La prima parte analizza alcuni di questi nuovi istituti. La seconda parte racconta esperienze maturate in città come Roma, Bologna, Napoli, Torino e Milano.
Jovene, 2018
Da circa un decennio osserviamo il susseguirsi di strumenti eterogenei di regolazione pubblica che incidono sul diritto-dovere di auto-organizzazione, sulla cura e gestione dei beni comuni urbani. Le prime città sono state Milano e Napoli nel 2011. La città di Bologna ha prodotto nello stesso anno un Regolamento che è stato adottato da moltissimi altri Comuni. Queste innovazioni molto diverse implicano quasi sempre attività di rigenerazione urbana, innovazione sociale ed economia collaborativa. Da queste premesse è nata l’idea di una raccolta di contributi che potesse esprimere questo crescente pluralismo delle regolazioni e delle politiche urbane. La prima parte analizza alcuni di questi nuovi istituti. La seconda parte racconta esperienze maturate in città come Roma, Bologna, Napoli, Torino e Milano.