La città eventuale. Pratiche sociali e spazio urbano dell'immigrazione a Roma

di autori vari
Quodlibet, 2005
A Roma l'immigrazione è tra gli elementi che più contribuiscono a ridefinire il paesaggio sia fisico che sociale. All'interno della "città formale" si va progressivamente costituendo una città nuova e provvisoria, che fatica a trovare una collocazione. Nel presente lavoro singoli studi di caso cercano di rendere ragione degli aspetti di criticità e di innovazione insiti nei processi di inserimento urbano della popolazione immigrata: dalla vicenda di abitazione collettiva nei magazzini dismessi della Stazione Tiburtina, al riuso di un campo di calcio abbandonato; dalla trasformazione del Rione Esquilino, al mercato spontaneo del Terminal Anagnina, fino all'analisi dei luoghi di socialità della comunità ucraina. Parallelamente una sezione fotografica rivela un paesaggio di ex-fabbriche e scuole occupate, insediamenti spontanei, bivacchi notturni, incursioni nei centri di accoglienza della città. Attraverso questi molteplici livelli di indagine si definisce una possibilità per comprendere il mondo quotidiano dell'immigrazione (scheda editoriale).